... e la voglia di un pranzo caldo, ricco, saporito e calorico si fa prepotente! Le conseguenze del buio e del freddo che l'inverno porta con sé (ma com'è che quest'anno è già arrivato?) nella Casetta del Merlo sono prevedibili: la stufa accesa, il maglione con le trecce di lana pizzicosa, riflessi rubino nel bicchiere e... Continue Reading →
I pansott(on)i di borragine, il freddo dietro l’angolo … e l’estate è già finita!
Amo l'estate. Anche se per me è il periodo dell'anno più faticoso e ricco di impegni e devo ammettere che non mi dispiace quando, verso la fine di settembre, il tempo finalmente rallenta e lo spazio per i miei esperimenti golosi torna a dilatarsi. E poi di recente ho scoperto che gli antichi romani consideravano... Continue Reading →
Il vicino troppo vicino, le ciabatte trascinate, la sabbia che pizzica … però che buona la farinata!
Non sono un tipo da spiaggia. Meglio: non sono un tipo da spiaggia da giugno a fine agosto, perché il mare fuori stagione, soprattutto se ammirato dall'alto di una scogliera in una giornata ventosa o percorrendo una lunga spiaggia deserta in compagnia di me stessa, è tra gli scenari più affascinanti che io riesca ad immaginare... Continue Reading →
Aglio, olio e peperoncino (e poco più) … e la cena è salva!
Tardo pomeriggio, il telefono suona: « Oggi è il nostro ultimo giorno di vacanza, se tornando a casa ci fermiamo a salutarvi ci siete? » Per gli amici, io ci sono sempre, e poi ... quale italiano non metterebbe su l'acqua per la pasta appena appoggiato il telefono?! Questo, come avrai già capito, è un... Continue Reading →
Maâkoudas: a merenda nel sūq.
Hai mai visitato un sūq? Io ancora no, ma sicuramente non si tratta dell'ultimo desiderio che mi piacerebbe esprimere, se un genio potesse uscire dalla lampada al posto della fiammella... e allora, in attesa di partire davvero, ti va di fare con me un viaggio con la fantasia? Il sūq (in arabo سوق ), una... Continue Reading →
La mia bici e il risotto fiorito con ortiche, patate di montagna e toma.
Mi è sempre piaciuto andare in bicicletta. Fin da piccola, quando un giorno mio papà decise che ero diventata troppo grande per le rotelle e anche per stare in piedi dietro di lui, in equilibrio sul portapacchi della vecchia Graziella bianca (il tutto senza casco, ovviamente: erano altri tempi). E proprio quel giorno, quando ho... Continue Reading →
Viaggio di un tajine da Parigi alla Valle d’Aosta: il pollo con prugne, mandorle e cous cous della Grande Mosquée.
Sembra un po' azzardata, vero? Intendo una liaison tra Parigi e la Valle d'Aosta, sognando un angolo di Marocco ... eppure con la golosità si riesce a fare qualunque incantesimo, anche quando non si possiede un tappeto magico! Questo viaggio inizia nel V arrondissement di Parigi quando, nel lontano 1926, viene inaugurata la più grande Moschea... Continue Reading →
Col cavolo! (pasta, cavoli e modi di dire)
Pasta e modi di dire c'entrano come i cavoli a merenda, però a chi non è mai passato per la testa, almeno una volta, di andare a piantar cavoli? Magari passando ore ed ore a contemplare un orto, senza fare un cavolo, e infischiandosene di chi può pensare che non valiamo un cavolo? E allora,... Continue Reading →
In fondo al sentiero delle tee c’è un piatto di pizzoccheri.
Il troi da li tea (il sentiero delle tee) è una bella passeggiata di montagna che collega le tante baite e fienili (le tee) che si affacciano sul versante a nord-ovest di Livigno. Anche i più pigri come me possono seguire la sterrata senza patemi d'animo, a piedi o in mountain bike, e andare alla... Continue Reading →
Al contadino non far sapere … quanto son buoni i miei ravioli con Castelmagno e pere!
Quando ero piccola mi piaceva molto , in particolare quando si era seduti a tavola per la cena, ascoltare i proverbi della tradizione (non so nemmeno io perché) e tra i miei preferiti, trattandosi di cibo, c'era proprio questo: "Al contadino non far sapere quanto è buono il cacio con le pere". Il senso di... Continue Reading →